Roberto Marai guarda con noi al 2018 che sta finendo e si proietta verso l’anno nuovo
Ci avviciniamo alla fine dell’anno e ogni fine anno porta con sé bilanci e buoni propositi. Partiamo allora con i bilanci. Dal suo punto di vista come è stato questo 2018 per il settore dell’amusement in Italia?
“Anche questo 2018 è stato un anno abbastanza sottotono principalmente a causa delle preoccupazioni nate dalle azioni di alcune regioni che hanno disincentivato tanti operatori ad investire. Lo sappiamo bene tutti, purtroppo… alcune regioni sono inclini a vietare i giochi ai minori di 18 anni, colpa di messaggi ed interpretazioni errate. Va inoltre aggiunto il fatto che l’economia non è ancora ripartita in maniera sufficiente per poter garantire nuovi investimenti. Il 2018 si accoda così agli ultimi anni: un anno senza infamia e senza lode, molto mediocre e che non ci ha entusiasmato sia a livello di vendite che di ricavi. Personalmente, credo fermamente che ci sia bisogno di innovazione nei locali attraverso, ad esempio, una nuova proposta di intrattenimento che non sia rappresentata solo ed esclusivamente dalle nostre macchine ma anche da nuove forme di puro amusement”.
C’è qualcosa che comunque salverebbe del 2018?
“Essere riusciti con Enada Roma & Roma Amusement Show dello scorso ottobre a riproporci come industria italiana del gioco in un solo e unico evento fieristico, migliorando così il servizio per i nostri clienti. Di buono c’è anche che il Consorzio FEE ha intrapreso un percorso che sono convinto darà ottimi frutti, commissionando all’Università di Roma Tre una ricerca volta a valutare le attitudini dei giocatori per tracciare finalmente un quadro nitido sulle ticket redemption e il ruolo che queste hanno o non hanno nello sviluppo di comportamenti problematici tra i giovani. Oltre allo studio, verrà creata una procedura di certificazione per produttori e noleggiatori di macchine da intrattenimento puro e gestori di sale che le hanno: un certificato di qualità e garanzia. In questo modo, speriamo di poter dare come Consorzio una presentazione chiara e pulita del nostro settore e della nostra offerta, facendo capire quanto essa rimanga lontana e differente dal gioco d’azzardo al quale veniamo erroneamente associati di continuo”.
Buoni propositi per il 2018. Quali sono gli obiettivi che lei si dà come operatore del settore?
“Sicuramente il continuare la collaborazione con tutti gli operatori della filiera ed associazioni di categoria come New Asgi Italia e Sapar perché ritengo sia necessario mantenere una volontà comune per il vantaggio di tutti. Parlando anche a nome del Consorzio FEE di cui sono membro e uno dei fondatori, dico che siamo consapevoli di voler raggiungere obiettivi difficili. La strada è in salita ma lavorando tutti insieme anche con il coinvolgimento dell’Europa tramite Euromat e altre associazioni, ritengo che l’obiettivo di ottenere un riconoscimento della nostra categoria del puro intrattenimento possa diventare sempre più concreto e visibile”.
Per chiudere, un augurio ai suoi colleghi e ai nostri lettori.
“Auguro a tutti un Buon Natale e un 2019 di salute, felicità e successi… con la speranza, per noi operatori, di ritrovarci l’anno prossimo per una ripartenza arricchita da un maggior ottimismo pensando che stiamo lavorando tutti insieme per raggiungere risultati importanti”.